Vista la situazione economica attuale, le persone che hanno un contratto di lavoro da precari sono sempre più in aumento. Il precariato indica una condizione lavorativa instabile o di incertezza che continua nel corso del tempo. All’interno della categoria dei precari troviamo anche coloro che sono assunti con un contratto a tempo determinato, anche rinnovato più volte, oppure gli autonomi, così come anche coloro che per diverse motivazioni, sia personali che non, sono costretti a cambiare spesso lavoro. Si tratta di una condizione lavorativa che caratterizza la vita di persone di diverse età, ma che nella maggior parte dei casi interessa soprattutto le persone che si trovano in età giovanile.
Lavoratori precari e accesso al credito
Un soggetto che vive una situazione lavorativa di precariato e che ha necessità di richiedere un finanziamento può trovare molto complessa la richiesta di un prestito. Le banche e in generale il mondo dei creditori possono farsi infatti molte remore nella concessione di un prestito a soggetti che non dispongono di una busta paga o di un contratto di lavoro regolare. Chi non dispone di un lavoro fisso, è difficile che possa ottenere un finanziamento, specialmente in base alle condizioni talvolta abbastanza stringenti che sono stabilite di volta in volta dai singoli creditori.
Se desideri ottenere un finanziamento, ma hai una condizione lavorativa di precariato, puoi comunque percorrere alcune strade, alcune delle quali risultano però più complesse. Se non hai buone garanzie economiche da dimostrare ai creditori per accedere al credito, sicuramente devi accontentarti di cifre abbastanza piccole, oltre che di tassi d’interesse talvolta più elevati rispetto alla media o ai prestiti destinati ai lavoratori stabili.
Prestiti per precari: è necessario un garante?
È naturale che un lavoratore che gode di una buona situazione economica maturi la possibilità di accedere ad una certa soluzione di credito rispetto ai lavoratori precari. Per accedere al credito, spesso i lavoratori che vivono una situazione lavorativa precaria devono necessariamente dimostrare il possesso di garanzie di tipo alternativo, tra cui chiedere aiuto ad un garante. Il garante, chiamato anche fideiussore, può essere un amico, un convivente o un familiare stretto che gode di una buona situazione economica e che accetti di garantire il rimborso in tutto o in parte delle rate mensili stabilite dal piano di ammortamento del finanziamento. Il garante ha quindi delle responsabilità di tipo economico, dato che deve provvedere al saldo del debito invece del debitore, in caso di insolvenza o di impossibilità economica da parte sua.
Le banche e in generale i creditori si fidano solamente dei richiedenti che dimostrano di avere una provata affidabilità creditizia e che hanno quindi una lavoro o una condizione lavorativa sicura e stabile che permette loro di accedere a somme di denaro sia piccole che più grandi. Il garante si fa quindi carico della copertura totale o parziale del debito e in base all’affidabilità creditizia che riesce a dimostrare di fronte ai creditori può permettere al debitore principale di ottenere somme di denaro abbastanza elevate. Se vuoi saperne di più, leggi le guide sul sito www.prestiticongarante.it.
Cosa succede se il debitore non rimborsa le rate
Può accadere che, a seguito della richiesta di un prestito con garante, il lavoratore precario, nonché debitore principale del prestito, non abbia la possibilità economica di provvedere al rimborso delle singole rate mensili. Ecco allora che la banca o la finanziaria che ci ha concesso il finanziamento busserà alla porta del garante dal momento che anche dopo diversi solleciti non riceverà risposte da parte del debitore principale.
In caso di insolvenza da parte del debitore, quindi, il garante risulta essere il principale responsabile del pagamento del debito, intervenendo nel saldo delle rate mensili dal punto di vista economico. Se nemmeno il garante si occupa di versare le rate mensili del rimborso, allora occorrerà dimostrare il possesso di ulteriori garanzie o in alternativa la banca farà affidamento su un’eventuale ipoteca posta su un immobile di proprietà del garante o del debitore principale.